Monterenzio. Sport e condivisione in cinquant’anni di storia.
È un pomeriggio d’inverno, non troppo freddo, una leggera coltre avvolge tutto, senza impedirne una discreta visibilità.
“Dlin-dlon”.
Mi ritrovo a casa di una vecchia amica, che non vedo da tempo, mi aspetta un tè ed una fetta di torta buonissima, rigorosamente fatta in casa ed avvolta in un panno di cotone grosso, a quadrettoni, con un nodo alla sommità.
La luce è abbassata sul tavolo della sala, sullo sfondo si staglia una ricca libreria.
Noto un libro, di quelle edizioni rare: “Monterenzio e la sua storia” (Autori vari, a cura di Alessandro Molinari Pradelli, Edito da Banca di Credito Cooperativo di Monterenzio, 2005).
Inizio a sfogliare le pagine, mi soffermo su alcune immagini, alcune a colori, altre potenti in bianco e nero, sfoglio, leggo.
“Il 1978 fu pure l’anno della costituzione del primo nucleo della Polisportiva Monterenzio, che su iniziativa del signor Gelindo Cesari, portò alla creazione della squadra di calcio amatoriale e da quell’iniziativa e con il confluire di un’altra associazione – la Valle Idice – , nel 1987 si formò l’attuale Polisportiva Monterenzio Valle Idice. Quelli furono gli anni del grande impegno di volontariato e di passione sportiva, di un’attività pionieristica in un settore, quello giovanile, che era tutto da creare ed inventare” (ibidem, pag. 315).
Mi colpisce e rileggo: “Quelli furono gli anni del grande impegno di volontariato e di passione sportiva, di un’attività pionieristica in un settore, quello giovanile, che era tutto da creare ed inventare”.
Partono i racconti.
Nell’aprile del 1986 un gruppo di genitori dei bambini che frequentavano un corso estivo di pattinaggio chiesero all’Amministrazione di fare tamponare la pista – all’epoca aperta – per garantire uno spazio polivalente dove far praticare lo sport ai propri figli.
Nacque così la Palestra Comunale, successivamente intitolata all’allora Sindaco Luciano Menestrina.
Andiamo avanti e su vecchi ritagli di giornale, meticolosamente conservati, leggiamo «Accendi una speranza lo sport spegne la droga».
Correva l’anno 1991.
“Manifestazione di pattinaggio artistico”. “Campioni sui pattini contro la droga”.
Si trattava di un evento straordinario organizzato a Bologna, il giorno di Santo Stefano, anche in collaborazione con la Polisportiva Monterenzio.
Quanta saggezza, intraprendenza, lungimiranza. “Historia magistra vitae” è la magistrale interprete del desiderio costante di aggregazione sociale e di condivisione di momenti magici con i nostri figli e con i nostri amici, in un contesto paesano in cui la solidarietà è il vero tessuto sociale.
Ora come allora, ci appartengono lo stesso spirito, la stessa passione che non conosce barriere, a cominciare da quella del tempo: passato, presente, futuro.
Angelita