In quanto ingegnere di professione, transizione energetica, efficientamento energetico e riduzione delle emissioni sono parole che, negli ultimi anni, incontro sempre più spesso.
Ecco alcune mie considerazioni a riguardo.
Ogni ricerca su internet, ogni post o video sui social network emettono in atmosfera l’equivalente di circa 60 kg di CO2.
Ogni anno i server su cui girano le piattaforme social ed i motori di ricerca emettono da 1 a 5 tonnellate di anidride carbonica.
Una tonnellata di anidride carbonica può essere compensata con un ettaro di bosco piantato o con un Credito di Carbonio, i cui prezzi sono in costante aumento.
Partendo dal presupposto che non ci sia né un’energia giusta né un’energia sbagliata, nel produrla è necessario capire quale possa essere, prima di tutto, l’impatto ambientale, come: emissioni in atmosfera, inquinamento acustico o inquinamento paesaggistico. Successivamente, è necessario valutare i pro e i contro che un impianto di nuova generazione potrebbe dare, anche semplicemente i pareri contrari della popolazione.
Attualmente, grazie alla produzione energetica del Parco Eolico Casoni di Romagna, Monterenzio riceve dall’Ente erogatore di energia elettrica una cifra che potrebbe essere sufficiente a coprire il fabbisogno energetico annuo di 40 famiglie: considerando anche un fattore di conversione pari a 10,69 tra Smc (standard metro cubo) di metano a kWh.
In Italia abbiamo una quarantina di paesi/cittadine che si autosostengono dal punto di vista energetico, ovvero che producono più energia di quella che consumano: partendo dalla Sicilia con il fotovoltaico fino ad arrivare alla Valle d’Aosta, dove al fotovoltaico uniscono il cippato.
Noi vogliamo emulare questi paesi poiché abbiamo le competenze energetiche, tecniche e legali per farlo. In particolare, il nostro intento è quello di partire cercando di far sì che tutte le strutture comunali (Municipio, palestra, scuola media, ecc.) siano indipendenti dal punto di vista energetico. Per fare in modo che ciò accada, è necessaria la realizzazione di un cogeneratore o trigeneratore a metano, combinato con un impianto fotovoltaico: questo impianto sarebbe in grado di produrre energia elettrica e acqua calda/fredda necessarie per il riscaldamento/raffrescamento di tutti gli ambienti comunali.
A tal proposito, qui di seguito vi presento l’idea di progetto della Piazza del Museo: una riqualificazione urbanistica ammessa in quella zona, con nuovi parcheggi, demolizione di due case ex IACP (spostando i due alloggi locati in altro edificio). La nuova piazza diventerebbe un nuovo punto di riferimento per Monterenzio, un luogo di incontro che contribuirebbe alla valorizzazione del patrimonio del territorio, un polo aggregativo e dinamico, capace di attrarre residenti e turisti, arricchendo la vita sociale e culturale della comunità locale.
L’affaccio sulla SP 7, inoltre, sarà arricchito da una fontana alimentata da acqua proveniente da vasche di raccolta d’acqua piovana; alla sua destra si apre la piazza a forma di anfiteatro che si presta anche per ospitare spettacoli o eventi culturali all’aperto.
Frontalmente all’ingresso sarà realizzato l’hub polivalente avente struttura in legno che conferisce calore e accoglienza, mentre le vetrate permettono alla luce naturale di filtrare all’interno, creando un’atmosfera luminosa e ariosa. In copertura saranno installati circa 700/1.000 mq di pannelli fotovoltaici, nei due lati corti potranno essere ricavati locali per servizi.
L’hub potrà ospitare gli allenamenti e le competizioni a livello provinciale e/o regionale di pattinaggio, pallavolo e basket, così come altri sport. Tramite l’hub, potremo promuovere lo sport attraverso iniziative e programmi di formazione per giovani talenti e appassionati.
Le tribune retrattili consentiranno di adattare lo spazio alle diverse esigenze per ospitare una varietà di eventi e attività secondo la necessità del momento.
Come ultima cosa, ma non per questo meno importante, abbiamo la necessità di creare delle comunità energetiche (CER) a livello di frazione, di via e/o di paese. Gruppi di cittadini, imprese e/o enti locali che condivideranno e gestiranno in modo collettivo la produzione e il consumo di energia rinnovabile. Queste comunità potranno installare impianti di produzione di energia tramite l’utilizzo del fotovoltaico, eolico e quant’altro, distribuendo l’energia prodotta tra i membri, riducendo così la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali e contribuendo alla transizione verso un sistema energetico più sostenibile. Le CER permettono ai partecipanti di essere attivamente coinvolti nella produzione e gestione dell’energia, promuovendo la partecipazione democratica e la consapevolezza ambientale. Inoltre, potranno contribuire a ridurre i costi energetici per i membri e a creare opportunità di lavoro e sviluppo economico a livello locale.
Alessandro Zucconi